Alla scoperta dei Bipolion, duo calabrese fresco di debutto discografico
Francesco Leone (cantante, chitarrista e producer) e Leandro Condello (bassista e producer) sono un duo calabrese attivo nel progetto Bipolion. Originari di Catanzaro, sono devoti a un elettrorock dalle molteplici influenze. Hanno da poco pubblicato “Polarized”, il primo album ufficiale che contiene otto brani inediti. Conosciamoli meglio.
Quali sono le tappe fondamentali che hanno portato alla produzione di questo disco?
Il progetto è nato nel 2020, e nel 2021 abbiamo pubblicato i primi singoli e videoclip diretti e girato da Valentina Procopio e Matteo Gregoraci. La nostra prima release è stato il singolo e videoclip di “Stainman”, in cui ha partecipato il cantante romano Silvio Giarratana (Innocence Lost, Linkin Party).
“Stainman” è uscito accompagnato dal brano “Fire on The Sound” con la partecipazione del chitarrista Frank Cara (Wormhole Experience, Mietta). Poi sono usciti “Mindless” con la partecipazione del chitarrista Matteo Cazzato e “Through The Glass” scritta insieme al cantautore salentino Stefano Scuro (Moods, Scuro) interpretata insieme con la cantante Viviana Condello. Finalmente, a fine luglio, abbiamo lanciato l’uscita del nostro primo Full Lenght “Polarized”
Tra le vostre influenze spicca l’industrial metal di metà anni ’90, oltre a band dalle sonorità variegate come Nine Inch Nails: è da qui che avete deciso di dare vita al progetto?
La nostra cultura musicale è sicuramente più rockcentrica. Ma alcune band, in primis i Nine Inch Nails, hanno facilitato il nostro processo di integrazione tra la parte rock ed elettronica delle nostre composizioni. Ma anche i Prodigy, Beck, Pendulum, i Depeche Mode influenzano quello che scriviamo e suoniamo.
Tuttavia siamo ascoltatori curiosi anche sulle nuove tendenze main stream. Le cover che abbiamo scelto per i nostri live sono “Closer” dei Nine Ich Nails, “Voodoo People” dei Prodigy e “Bad Guy” di Billie Eilish. Direi che sintetizza il discorso sulla molteplicità delle nostre influenze..
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Come nasce un vostro brano?
Non abbiamo un modo univoco di scrivere la nostra musica. Nella maggior parte dei casi ci concentriamo inizialmente sulla produzione delle batterie e delle orchestrazioni elettroniche. Poi prendiamo gli strumenti a corda e stravolgiamo spesso completamente quello che abbiamo fatto con l’elettronica.
Altre volte Leandro porta un giro di basso che spacca e costruiamo l’elettronica intorno alla sua linea. L’unica cosa che avviene in modo più o meno stabile nella nostra composizione è la scrittura delle parti vocali e delle liriche, che arriva sempre alla fine della stesura completa delle strumentali. I testi dei nostri brani nascono proprio da quello che le strumentali ci suscitano a livello emozionale. Parliamo di ambiente, guerra e tematiche psicosociali, ma anche di trip introspettivi che mettono più a nudo il nostro modo di stare al mondo.