“Libero da ogni limite” di Davide Cifalà: quando la scrittura sconfigge la fame
La vita è affamata, corre senza sosta, è imprudente e non curante dei piccoli granelli di sabbia che volano via al suo passare incessante. I giovani vivono in balìa di un’esistenza carica di dubbi, di strade ancora da percorrere e stimoli sempre nuovi. Spesso il sentimento che ne deriva provoca una rottura nel loro equilibrio e, purtroppo, si palesa il rischio del baratro. Di questo e molto altro parla il libro di Davide Cifalà, “Libero da ogni limite”.
Un testo autobiografico che, come un flusso di coscienza, straripa dagli argini di un carattere timido e riservato. L’autore tratta il tema dei disturbi alimentari vissuti in prima persona e ne descrive gli effetti devastanti che lo hanno afflitto in età adolescenziale. Effetti acuiti dalla mancanza di empatia dell’ambiente circostante.
Questo libro è il perfetto esempio del contenuto che supera la forma. In alcuni casi è importante scavare per poter recepire il messaggio, la missione dello scrittore. Davide Cifalà scriveva perché aveva fame. Una fame nera, triste, mista a incomprensione. Un brontolio perenne che trovava sazietà nelle parole. Nel testo si comprende vividamente che la scrittura sia un’ancora di salvezza inestimabile per Davide. Uno “svuota pensieri” fatto di sogni e paure.
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“Ora sapevo che nessuno nasce sotto una cattiva stella, nessuno nasce sfigato. Nessuno è condannato all’etichetta del perdente per pura questione di fato. Noi decidiamo cosa essere”.
Davide nasce in un quartiere popolare di Catania chiamato Librino. Gioca a calcio e desidera diventare un gigante del pallone come Maradona. Vuole una realtà diversa, quelle strade gli stanno strette.
È proprio sui campi verdi che incontra l’amico della vita, Mister Orazio dell’Oikos Club. Una figura sostanziale che lo ha tolto dalla strada e insegnato valori che tuttora costituisce come un tesoro inestimabile. A soli quattordici anni Davide vuole mettere un punto alla sua vita. Un mostro chiamato anoressia sarebbe diventato il suo nemico invisibile per molto tempo.
Mentre i pensieri sgorgano come fontane sulla carta, Mister Orazio lo esorta ad aprire gli occhi e a svegliare il guerriero interiore. La forza della vita risiede proprio nella capacità di rialzarsi nei momenti peggiori, nel far uscire il sole dopo anni di tempesta incessante.
La fame si trasforma e lo porta a prendere la vita a morsi. Boccone dopo boccone Davide rinasce e diventa un bravo karateka. Prende a calci i demoni che lo avevano avvilito, svilito, risucchiato in un vortice di emozioni cupe e dense.
Davide vive la vita che ha sempre voluto e diventa padrone del suo destino e della sua testa. La testimonianza dell’autore non ha nulla a che fare con la scrittura poetica e corretta. Le parole del suo libro sono spontanee e si aggrappano alle pagine senza mai desistere. La forza di Davide Cifalà è un esempio prezioso per tutti, non solo per gli adolescenti. Grazie alle sue parole la solitudine dei disturbi alimentari si trasforma in solidarietà.