Manuel Vallicella, la Tv crea la Tv distrugge
L’ex tronista di “Uomini&Donne” Manuel Vallicella si è tolto la vita a soli 35 anni. Diventato famoso grazie al programma di Maria De Filippi, negli ultimi tempi aveva sottolineato quanto la realtà che lo circondava aveva raggiunto un peso per lui difficilmente sostenibile.
“Mi rendo conto che nonostante faccia delle esterne belle con le ragazze, quando torno a casa mi viene l’angoscia: è da quando ho iniziato il trono che non dormo la notte, sto male, non so se riesco ad andare avanti”. Queste sue parole sono emblematiche riguardo lo stress a cui era stato sottoposto.
La notorietà, giunta innanzitutto come corteggiatore, lo aveva reso uno degli eredi di Costantino Vitagliano. Il primo tronista della trasmissione di Canale5 è stato intervistato da “Il Messaggero” subito dopo la notizia del suicidio di Vallicella. Personalmente i due non si conoscevano, ma Costantino ha sottolineato quanto la pressione e lo stress a cui era sottoposto lui hanno rischiato di schiacciarlo.
“Ho capito cosa volevano da me per fare ascolti e l’ho fatto. Sapevo vendermi molto bene. Volevano che facessi il traditore seriale, l’ho fatto. Volevano che facessi quello che strapazza le donne, l’ho fatto. Guadagnavo tantissimo. Ero dappertutto: album, diari, copertine, calendari. In un anno ho fatturato un milione di euro solo con le chat telefoniche”.
E poi?
“Pensavo di essere superman, che il mio corpo reggesse lo stress. Infatti il corpo l’ha retto, ma la mente no. Ho sofferto di attacchi di panico, per 10 anni non ho più avuto una vita. Lavoravo sempre, facevo tre programmi a settimana, ero dappertutto. Poi è venuto giù il castello (l’arresto di Lele Mora, ndr), e siamo venuti giù tutti”.
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Dalle stelle alle stalle (non in senso economico). Dall’essere presente ovunque a essere quasi dimenticato. Essere il punto di riferimento per migliaia di giovani, per una determinata moda, essere considerato anche un sex symbol. Fino all’anonimato. Uno sbalzo difficile da gestire. Sia nella fasce ascendente che in quella discendente. Perché lo stress è incontrollabile.
In particolare quando intorno girano tante persone interessate. Una scarica di adrenalina, di emozioni, di pensieri che vanno a mille. Complicati da regolare e tenere a bada.
Manuel Vallicella, invece, su Instagram il 13 settembre aveva pubblicato un selfie accompagnato dalla frase “Si può dire tutto senza dire niente”. Sintomo che aveva molto da dire e che non è riuscito a farlo. Il mondo che gli si era creato intorno evidentemente lo stava soffocando. La celebrità è così. Dà tanto ma toglie anche tanto. Soprattutto in termini di privacy. Specialmente se la si ottiene con programmi basati sul mettere in pubblico quasi tutti i lati della propria vita. Ma proprio questo spesso fa dimenticare chi c’è veramente dietro il personaggio pubblico. Uomini e donne con le loro fragilità, insicurezze, ansie e paure. Che molte volte vengono camuffate dietro una telecamera. Camuffate ma non cancellate. E che poi arrivano a chiedere il conto.
L’ex tronista non è stato né il primo né, purtroppo, sarà l’ultimo a togliersi la vita probabilmente schiacciato da uno stress incontrollabile. La Tv crea uomini-oggetto. Li plasma come li vuole il pubblico. Li usa e si fa usare. Dà e toglie tanto. Per poi accantonare e passare avanti. Non si tratta di Tv spazzatura o sinonimi vari. La società è questa. La realtà è talmente veloce che difficilmente chicchessia si fermi ad osservare e capire profondamente chi ha accanto.
Probabilmente per un po’ di tempo si parlerà di queste forme di stress e depressione nel mondo dei cosiddetti Vip. In molti tireranno fuori i soliti luoghi comuni tipo “con i soldi loro pure stressati?”, limitandosi guardare il dito e non la luna. Altri daranno la colpa ai programmi che danno notorietà per motivi più o meno futili. Ma la vera riflessione bisognerebbe farla sulla sete continua di scavare nell’intimo delle persone fregandosene dell’io nascosto di costoro.