Esplorando l’ignoto: al via la Triennale di Milano 2022
Si inaugura oggi, al Palazzo dell’Arte, la XXIII Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries. Una grande riflessione sul tema dell’ignoto che coinvolge quattrocento artisti, designer e architetti provenienti da oltre quaranta paesi in tutto il mondo.
Triennale Milano 2022 si interroga sull’ignoto
Compie novantanove anni l’esposizione internazionale di Triennale Milano e per l’occasione si ammanta di mistero. Il tema scelto dagli organizzatori è infatti “ciò che sappiamo di non sapere”.
Tralasciando le solite dicotomie luce/buio, pieno/vuoto, scienza/arte, il focus si concentra su un’indagine ad ampio spettro che coinvolge lo spazio interstellare, gli abissi oceanici, ma anche interrogativi filosofici sull’origine della coscienza: l’ignoto diventa così un’occasione di meraviglia, una dimensione da vivere ed esplorare.
Quattrocento autori tra scultori, architetti e designer giungono da oltre quaranta paesi nel mondo per dare il loro contributo attraverso mostre, installazioni e progetti speciali. Due le grandi novità di questa edizione: la forte presenza del continente africano (sei Paesi su ventitré a carattere internazionale) e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea, con l’astrofisica Ersilia Vaudo nelle vesti di curatrice della mostra tematica.
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La mostra tematica a cura di Ersilia Vaudo
La forza di gravità è la grande protagonista della mostra tematica curata dalla Vaudo; è proprio tale flusso energetico infatti a regolare la nostra esistenza e a modellare l’universo. Oltre cento opere si confrontano con lo spazio interstellare e interagiscono tra loro.
Il percorso espositivo comprende quattro special commission che la Triennale ha affidato al designer giapponese Yuri Suzuki, alla designer italiana Irene Stracuzzi, al collettivo di architetti statunitensi SOM, e all’artista turco- americano Refik Anadol.
Inoltre ci si può imbattere in installazioni site specific e in quattro particolari Listening Chambers, spazi nei quali i visitatori possono ascoltare narrazioni di grandi personalità del mondo scientifico.
Una speciale installazione a cura dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) chiude la mostra tematica offrendo una vista sorprendente del pianeta Terra, così come risulta dalle stazioni orbitanti.
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La tradizione del nuovo
Il Padiglione Italia con la mostra La tradizione del nuovo a cura di Marco Sammicheli, direttore del Museo di Triennale Milano, ripercorre il cammino del design e dell’istituzione milanese dal 1964 al 1996, puntando l’attenzione sull’evoluzione della società e della cultura, sulle conquiste della tecnologia, sulle emergenze ambientali.
La sfida degli italiani consiste nel cercare nuove soluzioni per un dialogo sempre più proficuo e armonico tra costruzioni e natura.
Una serie di focus monografici approfondiranno le ricerche di Liisi Beckmann, Claudio Salocchi, Roberto Sambonet, Exhibition Design Group, Fiorucci DXing, Alberto Meda, Clino Trini Castelli, catalizzatori di fenomeni inaspettati, di domande e di conquiste che hanno segnato la storia del design italiano e internazionale.
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Mondo Reale e Planeta Ukrain
Mondo Reale è invece l’allestimento curato da Hervé Chandès, direttore artistico di Fondation Cartier pour l’art contemporain, in collaborazione con i designer italiani di Formafantasma e si propone di indagare l’ignoto che si palesa nella quotidianità.
Attraverso video, dipinti, fotografie, installazioni e sculture di diciassette artisti internazionali, i francesi si interrogano sui misteri della volta celeste, sull’ineluttabilità delle catastrofi naturali, sull’incontro a volte enigmatico tra diverse culture.
Una menzione a parte merita il Padiglione Ucraina, fortemente voluto e sostenuto dal direttore di Triennale Milano, Stefano Boeri. Nonostante il conflitto bellico che dallo scorso febbraio funesta quei territori, gli ucraini hanno voluto trasmettere comunque un messaggio di speranza a dispetto delle ignote sorti del Paese.
Planeta Ukrain si articola in molteplici spazi della manifestazione, illustrando diversi aspetti della cultura locale. Curato dallo scrittore Gianluigi Ricuperati, il padiglione si avvale del contributo artistico dell’attrice Lidiya Liberman e della pianista Anastasia Stovbyr.
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Le installazioni e i progetti speciali
Installazioni site specific e progetti speciali sono sicuramente i fiori all’occhiello dell’edizione 2022 di Triennale Milano. Tutte degne di massima considerazione, desideriamo in particolare porre l’accento su The Future’s present di Francis Kéré e sul suggestivo Corridoio Rosso di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa.
Francis Kéré, vincitore del Pritzker Architecture Prize 2022, il più importante premio internazionale per l’architettura, ha catturato immagini e voci provenienti dal continente africano. The Future’s Present, collocata nel piazzale antistante al Palazzo dell’Arte, è una torre alta dodici metri che reinterpreta in chiave contemporanea i motivi tradizionali dell’architettura del Burkina Faso, elevandosi a tramite tra passato e futuro.
Il corridoio rosso di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa ha le fattezze di una costruzione borghese del primo Novecento, ma con rimandi all’arte pompeiana. L’ignoto si nasconde dietro ogni porta: entrando e uscendo dalle stanze, il visitatore è invitato a riflettere sui limiti della conoscenza.
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Anche in questa edizione i tre contributi più meritevoli tra le partecipazioni internazionali saranno premiati con i Bee Awards; inoltre i visitatori potranno acquistare ben due cataloghi sulla Triennale curati da Emanuele Coccia. L’Esposizione internazionale sarà visitabile dal 15 luglio all’11 dicembre 2022. Per prenotazioni e prevendite è possibile collegarsi ai portali www.triennale.org e www.vivaticket.com .