L’intervista a Sonia di Super3: “Con voi torno indietro nel tempo”
Si può tornare indietro nel tempo? Sì, se si ha la possibilità di incontrare gli idoli della nostra infanzia! Siamo riusciti ad incontrare Sonia Ceriola, meglio conosciuta come Sonia di Super3. Per i bambini del Lazio degli anni ’80 e ’90 è stata come una zia, una seconda mamma, un’amica di famiglia. Con il suo “Angolo delle chiacchiere” in cui invitava ai bambini a trascorrere del tempo con lei e “La posta di Sonia“, momento in cui, accompagnata dal suo amico robot Birillo, leggeva le lettere che noi bambini le spedivamo, intratteneva le nostre giornate su Super3, un’emittente privata del Lazio.
Il tutto intervallato da cartoni animati come Yattaman, Il Mago Pancione, Fantazoo ecc. Parlare con lei è stato come tornare indietro di ben venti anni, proprio come lei stessa conferma. Ma com’è diventata l’idolo che è oggi?
Sonia Ceriola, classe 1977, entra per caso nel mondo della TV per ragazzi. Dopo aver preso il diploma da insegnante, decide di terminare gli studi poiché satura della scuola. Solo dopo un anno ricomincia a studiare intraprendendo un corso di stenodattilografia. Una volta terminato il percorso inizia a mettere annunci su PortaPortese, finché non viene contattata dall’emittente privata del Lazio T.R.E. (vecchio nome di Super 3).
Raccontaci com’è iniziato il tuo percorso in Super 3:
“Andai a fare il colloquio di dattilografia accompagnata da mia madre. Il posto non mi fece impazzire molto esteticamente, ma mi piaceva che fosse un ambiente pieno di giovani come me. Qualche giorno dopo mi chiamarono per dirmi che ero stata presa. All’inizio ero centralinista e ogni tanto davo una mano in regia. Dopo due anni mi chiesero di andare in video e di occuparmi di un programma per bambini, cosa di cui l’emittente sentiva il bisogno, perché nella fascia oraria serale mancava qualcosa. Si sentiva la necessità di differenziarsi dalle altre trasmissioni. Ci siamo chiesti cosa mancasse, e la risposta fu: i cartoni animati!
Dato che in quel periodo i programmi per ragazzi non potevano essere interrotti dalla pubblicità, bisognava creare un programma cuscinetto. Mi misero quindi alla conduzione di questo programma per bambini. Quando la produzione vide che cominciavano ad arrivare più di duecento letterine al giorno, si rese conto che quello poteva essere un format vincente. Per me, che ero una ragazza molto timida che non riusciva neanche a stare davanti una macchina fotografica, fu una scoperta.”
E Birillo dopo quanto tempo è arrivato?
Due anni dopo arriva Birillo, un robot creato da Marc Reynaud. Venne fatta una prova su un campetto di tennis in cui si allenavano i bambini per vedere come avrebbero reagito. Per loro fu davvero emozionante. Da lì capimmo che avrebbe funzionato.
Birillo, con i suoi baci galattici, era letteralmente la mia spalla, andavamo a braccio. Tutto quello che vedevate in video era improvvisato e non studiato. Le lettere erano uno spunto per creare una situazione nuova.
Qual è la differenza più grande tra “La Posta di Sonia” e i programmi di oggi? Ma soprattutto, tra i bambini di ieri e quelli di oggi?
“La Posta di Sonia” era un format interattivo. Amavo dire nome e cognome dei bambini che mi scrivevano. Era un gesto d’amore da parte mia per farli sentire importanti. Così facendo abbiamo permesso ai bambini di entrare in televisione, di sedersi alla stessa altezza. Quando c’era l’angolo delle chiacchiere, io mi sedevo alla loro altezza, perché non dovevo essere superiore a loro. Li chiamavo a casa di persona per invitarli.
Il cambiamneto generazionale, per me che ho un figlio, è stato palese. Quella di oggi è una generazione completamente diversa. I bambini di una volta disegnavano, scrivevano; così facendo si sentivano protagonsti. Oggi è tutto rapido. Non c’è tempo di annoiarsi. I social sono un dramma. Anche i programmi per ragazzi ora bombardano i bambini.
Oggi che torno live, faccio l’Angolo delle Chiacchiere 2.0, ma ovviamente è difficile adattarle ai giovani di oggi, anche se mi guardano con gli stessi occhi di quando erano bimbi. Tornano indietro in automatico di vent’anni. E io insieme a loro. E’ una cosa meravigliosa!