“La mattanza di Castelnormanno”, il giallo paranormale di Michele Zoppardo
“La mattanza di Castelnormanno” di Michele Zoppardo è un thriller attraversato da un cinico umorismo nero e in cui è presente un’intrigante componente paranormale.
In un’opera impregnata di fatalismo e di violenza, si narra di una serie di crudeli omicidi che daranno filo da torcere agli investigatori incaricati del caso. Tutto ha inizio nel 1976 a Palermo: il cinquantenne Vito Vinciguerra è proprietario di un negozio di abbigliamento per uomini facoltosi; un giorno incontra la figlia diciannovenne di un suo conoscente, Assuntina Mancuso, e fa di tutto per convincerla ad andare a lavorare presso di lui per poterla corteggiare. Dopo qualche mese vissuto a stretto contatto con lei, Vito decide di sposarla e si reca quindi dal padre della ragazza, Salvatore; all’uomo non sembra vero: egli era in procinto di chiedere un ingente prestito al ricco commerciante e spera che l’unione con la figlia possa favorirlo.
I due uomini non hanno però fatto i conti con Assuntina, che sogna di diventare un’attrice famosa e non vuole certo essere la moglie di un uomo di mezza età; ella crede fermamente di poter realizzare il suo desiderio ed è pronta a tutto per riuscirci. Quando però si rende conto della difficoltà di farcela da sola, pensa che avere un marito benestante possa farle raggiungere prima il suo sogno; accetta quindi la proposta di Vito, pur avendo una relazione segreta con un suo coetaneo.
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Il matrimonio combinato diventa la miccia per far scoppiare un caso che ha un’immensa risonanza nel palermitano: vengono infatti rinvenuti i cadaveri di Salvatore, di sua moglie Giovanna e di Vito a casa dei Mancuso; sono uccisioni efferate, ed è evidente che l’assassino abbia infierito volontariamente e sadicamente sui corpi delle vittime. Il commissario Gerolamo Sanfilippo, dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castelnormanno, effettua i primi rilievi e rimane subito colpito dalla strana scena del crimine: se da un lato si evince una razionale e lucida esecuzione, dall’altro si manifesta illogicità nella scelta di lasciare tracce ovunque e perfino l’arma del delitto. Per risolvere il sanguinoso rompicapo, Gerolamo invita Tony Valente, un investigatore dalle doti straordinarie, che può connettersi con i defunti e rivivere le loro sofferenze.
Michele Zoppardo ci conduce in una storia nera che lascia un forte senso di angoscia e che racconta di indicibili colpe e di tradimenti contro natura; un appassionante giallo paranormale arricchito da intensi dialoghi in dialetto siciliano, che permettono di penetrare a fondo nel tessuto sociale dei suoi protagonisti.