Un appassionato disincanto, Bonagura e i retroscena del reale, sul palco della vita
Qual è la vita che svolge un componente dei servizi segreti? Nell’artificioso buio dell’anonimato, al centro di un palcoscenico senza pubblico, il giovane beneventano Osvaldo crede di trovare la sua vera vocazione: occultare sé stesso e servire la Repubblica Italiana dal retroscena istituzionale. Si gioca su queste dinamiche la vicenda del libro Un appassionato disincanto (Graus, 2019) di Antonio Bonagura.
Muovendosi per le scenografie di Roma e Napoli, si inscena una storia a più atti, che, dall’apprendistato romano segue il protagonista sin sul campo di indagine napoletano, in ambienti universitari e di politica radicale, per proseguire in un costante cambio di mansioni, uffici ed esperienze, sempre sostenuti con l’incrollabile moralità di un obiettivo che si fa ideale condiviso. Ma è proprio nello scarto fra l’ideale e le contingenze sociali di un organismo piramidale che Osvaldo, dopo una vita invisibile di abnegazione, sente venir meno la spinta a continuare, la maschera cade e il sipario si chiude. Il personaggio senza pubblico, nella matura età della consapevolezza, si ritrova negli affetti familiari e nella riscoperta di un vero teatro, della vera arte di recitare, facendone un mestiere e inesauribile fonte di verità.
Il libro verrà presentato all’Aquila mercoledì 19 febbraio (ore 18.30) alla libreria Polarville. Dialoga con l’autore l’avvocato Clorinda delli Paoli. Letture a cura di Orietta Cardigno, Franco Narducci e Piergiorgio Bitelli.
Antonio Bonagura nasce a Nola (Napoli) nel 1962, attualmente vive a Caserta con moglie e figlio dopo aver vissuto tra Roma e Napoli. Si laurea in Sociologia presso l’Università Federico II di Napoli dove acquisisce anche un Master in Comunicazione e Pubbliche Relazioni discutendo una tesi sull’influenza delle nuove tecnologie informatiche nella Pubblica Amministrazione.
Conclusa la sua attività professionale svolta nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con particolare riferimento al Servizio di supporto alla realizzazione e gestione dell’Osservatorio per l’innovazione del settore pubblico, si impegna per diversi anni come baritono in un coro polifonico con cui tiene svariati concerti, dando spazio alla sua passione per il canto. Da qualche anno coltiva anche la sua antica passione per il teatro, approfondendo la specifica conoscenza e la propria tecnica attoriale attraverso la frequentazione di laboratori teatrali, ove si mette alla prova per sperimentare quel che si prova nel dover interpretare ruoli lontani dall’essere sé stesso. Con Un appassionato disincanto è alla sua prima esperienza letteraria.