Viaggio nel mondo di Shakespeare con i Teatranti Tra Tanti, tra comicità, riflessione e tanta energia
Perfetto connubio tra comicità e sottile senso riflessivo, acume cripticamente semplice, fonte di energiche risate. Questo è ciò che la compagnia “Teatranti Tra Tanti”, fondata nel 2008 e formata da Alessandro Martorelli, Antonio Pellegrini e Alessandro Scafati ha trasmesso al pubblico di Pratola Peligna domenica 6 febbraio presso il Teatro Comunale D’Andrea con “Facciamo a pezzi Shakespeare”.
“L’amore per il teatro – spiegano sulla loro homepage ufficiale – e la voglia di reinventarlo, legato a alla forte caratterizzazione storica e naturale del nostro territorio, hanno portato alla realizzazione di un progetto completo che racchiude Innovazione artistica, Formazione Culturale e Sviluppo dell’attività turistica”.
Lo scoppiettante trio ha perfettamente reso il concetto di talento modellandolo intorno all’austerità Shakespeariana. Si tratta di un’opera geniale, esplosiva, che omaggia i capolavori del Bardo di Avon planando con leggerezza su tutti i generi: dalla tragedia, alla commedia, passando per l’improvvisazione, per poi atterrare sui colorati campi del Musical.
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Gli attori hanno posto l’accento sui tortuosi contorni di storie d’amore altrimenti semplici e privi di orpelli: basti pensare ad una Giulietta stanca di accogliere ogni sera il proprio Romeo su di un balcone e un Romeo costretto ad esternare un risentimento che non avverte davvero. Un gomitolo che pretende di essere sbrogliato scevro da ostacoli mentali e sociali.
Un’impresa che fa del talento la propria firma distintiva: perché essere un attore cane è alquanto naturale ma avere talmente tanto talento da fingere di esserlo è una qualità che va ben oltre la semplice interpretazione.
L’omaggio al sommo drammaturgo è un viaggio tanto eclettico quanto divertente condotto da tre attori che possiedono i numeri di un cast di Broadway. La velocità con la quale i personaggi entravano in scena, i cambi d’abito, il coinvolgimento del pubblico e la stupefacente disinvoltura nel vestire i panni di cento personaggi senza un minimo di esitazione, hanno fluidificato e sdrammatizzato argomenti alquanto tragici quali amori avvelenati ed efferati delitti familiari.
Lo spettacolo è stato suggellato da uno scroscio di applausi complimentosi e da spontanee risate.
Una boccata d’aria fresca in questa asfissiante società che ci vuole pesanti come soldatini di piombo ma leggeri di contenuto.
Un vero e proprio controsenso avente la capacità di riflettere sulla corsa alla perfezione che altro non è che un’impalcatura fatiscente. I Teatranti Tra tanti ci hanno insegnato che la spontaneità è la vera perfezione, ovvero, una verità imperfetta in un mondo di perfette bugie.
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