Sanremo 2022, i Måneskin si riprendono l’Ariston
La doppia standing ovation per i Måneskin. I bicipiti di Mahmood, in testa alla classifica provvisoria nel feat con Blanco – gli addominali Achille Lauro. La sigla in Eurovisione, l’emozione di Amadeus. L’arrivo di Matteo Berrettini, numero uno del tennis azzurro, le battute di Fiorello. Il fascino senza tempo di Ornella Muti, icona del cinema italiano. La prima serata del 72esimo Festival di Sanremo è servita.
PRONTI, VIA. Il primo dei cantanti in gara ad esibirsi è Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir. A seguire Yuman, Noemi e Gianni Morandi. Ecco entrare in scena Fiorello con l’amico Amadeus. La gara riprende con: La Rappresentante di Lista e Michele Bravi. Quello che segue è forse uno dei momenti più attesi della serata.
Amadeus esce dall’Ariston per andare a prendere i Måneskin in albergo, come gli aveva detto convincendoli a tornare al festival dopo la vittoria dell’anno scorso. Guidando una golf car elettrica, con tanto di cappello da chauffeur, conduce i ragazzi in teatro guidando per le strade di Sanremo. La prima standing ovation di questa edizione del festival l’Ariston la tributa proprio ai Måneskin.
IL FENOMENO MANESKIN. La band romana che dopo la vittoria di undici mesi fa è andata alla conquista del mondo ha riproposto Zitti e Buoni, con la quale hanno anche vinto l’Eurovision Song Contest. “A noi sembra l’altro ieri di essere stati su questo palco. È bellissimo, questa accoglienza è meravigliosa e lo rende ancora più speciale”, dice Damiano a nome di tutta la band.
Prima dell’esibizione, Amadeus ricorda i numeri incredibili fatti registrare dalla band: con 6 dischi di diamante, 133 platino e 34 oro a livello globale e quasi 4 miliardi di streaming su tutte le piattaforme digitali, i Måneskin sono gli italiani più ascoltati al mondo su Spotify nel 2021, anno che li ha visti protagonisti di numerosi successi.
Si commuoverà Damiano, più tardi, alla fine della seconda uscita del gruppo. Il cantante, dopo aver cantato il brano Coraline e aver ricevuto una nuova ovazione del pubblico. Amadeus lo applaude e lo abbraccia.
IL MATTEO GIUSTO. La gara prosegue: Massimo Ranieri, Mahmood & Blanco. Poi spazio al numero sei del ranking Atp: Matteo Berrettini tornato da poco dall’Australia. Berrettini – campione di tennis – sul palco dell’Ariston dice di non sentirsi a proprio agio. “Senza la racchetta non lo sono”, rivela nonostante la presentazione di Amadeus: “Bello, bravo e talentuoso. Davanti a te”, gli dice Ama, “ci sono solo fuoriclasse come Djokovic, Federer, Nadal, ma prima o poi andranno in pensione”. E Berrettini: “Ci sto provando a batterli mentre sono ancora in tour”. Agli Australian Open, dove è stato poi superato in semifinale da Rafa Nadal, “il pubblico non era così. Dopo quattro ore e passa di battaglia ho tirato fuori l’adrenalina, la cattiveria e ho usato l’energia per vincere la partita e questo credo che sia stato apprezzato”.
Poi il fuoriprogramma, di Fiorello: ad un certo punto chiama il papà del campione, seduto il sala all’Ariston. Al suo primo ingresso nell’Ariston, lo showman siciliano aveva detto: “Mi siete mancati, sono la vostra terza dose, sono il booster dell’intrattenimento”.
La nona cantante ad esibirsi è Ana Mena a cui fa seguito Rkomi. L’undicesimo artista in gara è Dargen D’Amico. Spazio, dunque, al ritorno del duo Colapesce Dimartino, all’arrivo della Claudio Gioé e, infine, all’esibizione di Giusy Ferreri, la dodicesima “big”.
OMAGGIO A ORNELLA MUTI. La serata dà spazio anche a un omaggio ai cinquant’anni anni di carriera di Ornella Muti con oltre 200 film: sullo sfondo scorrono i volti, così come le parole dell’attrice: “Ugo Tognazzi sapeva che ero timida, spaventata, mi ha fatto da fratello maggiore, era molto ironico, generoso, divertente, cucinava per tutta la troupe”; Alberto Sordi “allegro, simpatico, ironico, stare con lui era come stare con uno di noi”; Paolo Villaggio “favoloso, molto intelligente, spiritoso, anche molto cinico”; Massimo Troisi “aveva fame di vita, era come se avesse un tempo che sapeva poteva scadere da un momento all’altro”. E poi Tony Musante, “sospettoso”, Alain Delon, “bello”, Gerard Depardieu, “un vortice”, Sylvester Stallone, “unico”, Francesco Nuti, “un ragazzo molto semplice, legato alle sue radici, lo saluto con tanto amore”. E poi l’appello dell’attrice: “Mi raccomando, andate a cinema, a teatro, ci regalano emozione e magia”.
TRIBUTO A BATTIATO. Fine serata con Raoul Bova e Nino Frassica, i Meduza, il tributo a Franco Battiato. Sul sipario viene proiettato un estratto de “La cura” del cantautore, scomparso a maggio dello scorso anno, dal Festival 2007. L’orchestra, diretta dal maestro Leonardo De Amicis, accompagna parte del video.
Foto: Fotogrammi