Terra Sacra, il nuovo disco di Menestro. L’intervista
E’ da poco uscito “Terra Sacra”, il nuovo studio album di Luigi Fiore composto da sei tracce.
Prima di passare a descriverle nel dettaglio, come presenteresti il disco ai nostri lettori?
Terra Sacra è un disco di canzoni rock che rivendicano libertà, sia collettiva che individuale, dagli schemi sociali. Nel disco c’è una piccola parentesi dedicata ad una storia, quella di Kurt Cobain.
Adesso parliamo dei singoli brani…
Premetto che sono tutte canzoni nate molto prima del marzo 2020.
1.Ci privano del mare.
Testo: quando il contesto sociale (parenti, insegnanti, amici) è molto diverso dal nostro sentire, esso può condizionare negativamente le emozioni e l’approccio alla vita di ognuno. In pochi riescono a divincolarsi dalle influenze esterne e a mantenere integra la propria anima. La canzone è un invito a farlo.
Musica: la struttura della canzone è nata in più momenti, c’è voluto qualche anno per raggiungere la versione definitiva.
2. Terra sacra.
Testo: è il canto di dolore di un essere umano “costretto” a vivere in una realtà deturpata dall’urbanizzazione selvaggia e caratterizzata da un allontanamento dalla natura e dai suoi ritmi.
Musica: tutto è partito dal riff di chitarra principale, il resto della canzone si è poi sviluppata abbastanza di getto.
3.Fuori tutto dentro niente.
Testo: l’idea mi è venuta in auto guardando un cartello pubblicitario di sconti di fine stagione, i famosi “fuori tutto”. Quello “spot” mi ha fatto riflettere sul paradosso che vive la società moderna, caratterizzata da un’abbondanza di beni materiali (fuori tutto) e da una carenza di valori e di spiritualità (dentro niente).
Musica: La melodia e le parole del ritornello le ho composte in auto dopo aver visto quel cartello, il resto del pezzo è nato successivamente con la chitarra.
4.Il recupero.
Testo: È un monito verso chi perde spesso il focus sui propri obiettivi e dà importanza a ciò che pensano gli altri.
Musica: Un pezzo nato di getto sia per la musica che per le parole, quest’ultime sono state però limate nel tempo.
5. Com’era Kurt Cobain.
Testo: Ovviamente parla del leader dei Nirvana, di come la sua storia appare ai miei occhi.
Musica: Come a volte mi accade, questa canzone l’ho sognata. Mi sono svegliato con la melodia e parole in mente della strofa e del ritornello, poi l’ho completata in pochi giorni.
6.Semi di libertà
Testo: Scritta più di dieci anni fa, il suo messaggio è abbastanza esplicito: chi gestisce il potere ci vuole chiusi in un recinto non solo fisico ma anche mentale, mentre l’uomo nasce libero e soffre di questi vincoli.
Musica: Anche questa melodia l’ho sognata. L’episodio è simpatico per questo voglio raccontarlo. Diversi anni fa sognai di suonare in concerto con Brian May (il chitarrista dei Queen) davanti a un grandissimo pubblico e la canzone che cantavo era proprio il ritornello di Semi di libertà.
Leggi anche: Valerio Lundini è un genio perculante e tiene a ribadircelo
Le influenze che la tua musica propone svariano dal grunge all’alternative rock, passando per l’indie e il rock italiano. Quali sono gli artisti che hanno influenzato il tuo percorso artistico?
Sono principalmente artisti americani tra cui Nirvana, White Stripes, Kings of Leon, Creedence Clearwater Revival, Neil Young, Ben Harper, Ryan Adams.
Come nasce un tuo brano?
Di solito imbraccio la chitarra e suono senza pensarci, quando mi accorgo che il giro di accordi che sto suonando è interessante, provo a cantarci sopra. La melodia sta lì per un po’ fino quando non sento l’esigenza di comunicare qualche mio pensiero o qualche emozione forte. E solo allora che scrivo il testo. Raramente succede l’opposto, cioè di scrivere un testo e poi di ricamarci sopra una melodia. Poi, come già ho detto prima, a volte le canzoni le sogno.
La sensazione è che dopo questa primavera si potrà tornare a suonare dal vivo con maggiore costanza. Stai pianificando qualcosa per il futuro? Quali programmi hai?
Sto cercando di mettere su un gruppo per portare queste canzoni in giro, perché sono fermo dal marzo di due anni fa. Vediamo come evolverà la situazione.
Lascio a te le ultime parole famose per salutare i lettori di The Walk of Fame magazine…
Spero che il mio disco vi doni delle buone sensazioni e vi sproni positivamente, vi abbraccio tutti.
Leggi anche: Dante, il viaggio all’Inferno alle Scuderie del Quirinale