Leda e il Cigno, il dipinto di Leonardo ispirato alle Metamorfosi di Ovidio
“La pittura è una poesia muta e la poesia è una pittura cieca”
Il nome di Leonardo Da Vinci è quasi sempre collegato alla Gioconda, ma cosa sappiamo veramente di lui? Chi è Leonardo? Utilizzo il tempo presente perché il suo genio è sempre vivo, tanto che Frank Spotnitz e Steve Thompson hanno deciso di dedicargli una produzione televisiva targata Rai, intitolata per l’appunto Leonardo.
Qui possiamo vedere un magistrale Aidan Turner che, affiancato da Giancarlo Giannini, Matilda de Angelis e Freddy Highmore, ha saputo mettere in scena la complicata e turbolenta psicologia di questo artista senza tempo.
Leda e il Cigno come simbolo dell’amore di Leonardo
Tuttavia, l’ibridazione che intendo mettere nero su bianco è la collisione tra arte e cinema (in questo caso serie televisiva) che lo spettatore può vedere attraverso la rielaborazione di alcune opere. In modo particolare è su Leda e il Cigno che voglio posare la mia attenzione, di cui non è rimasto altro che un disegno preparatorio. Leda e il Cigno è ispirato alle Metamorfosi di Ovidio e voleva raffigurare il massimo grado di sensualità di una donna. I due sceneggiatori hanno utilizzato quest’opera d’arte per raccontare il grande amore che legava Leonardo a Caterina da Cremona. Non un amore fisico e passionale, ma molto più profondo che andava al di là della sensualità.
Caterina da Cremona, interpretata dalla bellissima de Angelis, si improvvisa modella e musa dell’artista e posa per lui per realizzare quest’opera. Tuttavia, Leonardo sceglie di bruciare il suo dipinto per salvare la vita della giovane fanciulla. Rimane però un disegno, salvato dal figlio di quest’ultima, che raffigura simbolicamente il disegno preparatorio che è pervenuto fino a noi.
Grazie a questa reinterpretazione della storia di Leonardo da Vinci, è possibile capire e renderci conto del fatto che l’arte è immortale. Non conosce fuoco o tempo, ma è capace di resistere alle vicissitudini della vita.
di Chiara Imarisio