“Perché Sanremo sì e noi no?” Il grido di allarme dei lavoratori dello spettacolo
A distanza di settimane dalla chiusura di cinema, teatri e sale da concerto – The Walk Of Fame tiene il conto ormai da settimane – i lavoratori dello spettacolo dicono la loro sul DCPM del 24 ottobre 2020 del Governo Conte, in un reportage “S.O.S SOLD OUT ?” realizzato per le testate online Gaiaitaliapuntocom Notizie e Gufetto Mag dai giovani registi, il romano Andrea Natale e il foggiano Giuseppe Sciarra.
Oltre il danno, anche la beffa. Ogni luogo di cultura è chiuso – tranne i musei nelle regioni in zona gialla – ma nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una spiacevole diatriba circa la realizzazione del Festival di Sanremo. L’interrogativo riguardava, solo, la presenza in sala del pubblico o meno. Ciò che è certo, però, è che i lavoratori dello spettacolo, storicamente poco tutelati e oggigiorno ancora di meno, ritengono ingiusta la realizzazione dell’edizione 2021 del festival canoro la cui messa in onda rappresenta uno schiaffo in piena faccia a tutte le sale cinematografiche e teatri chiusi.
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“Noi abbiamo bisogno del cinema, noi poveracci che tutti i giorni dobbiamo sopravvivere non solo al Covid-19 ma a mille altre cose”. Mimmo Calopresti
Dall’attore Ascanio Celestini al musicista Nicola Conte, dal regista Mimmo Calopresti al comico Valerio Lundini, per poi passare a esercenti di teatri e sale cinematografiche, giornalisti e scrittori, in “S.O.S SOLD OUT ?” i lavoratori dello spettacolo riflettono sul ruolo della cultura in questo Paese, tentando di instaurare un dialogo con le istituzioni e l’opinione pubblica, per affrontare la crisi che da anni investe il mondo culturale in Italia.
“Io sfido chiunque a trovare un luogo pubblico più sicuro dei teatri”. Ascanio Celestini
Trailer del Reportage
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