Luca Ward: “Il teatro è quel luogo in cui artisti e spettatori si sentono a casa”
Da oggi gran parte dell’Italia è in zona gialla. Non si può né si deve tirare un sospiro di sollievo perché non si può abbassare la guardia. Certo è che ci sono settori, come quello del teatro, che ancora ad oggi non vedono la luce. Tra i luoghi di cultura solo i musei possono riaprire secondo delle modalità particolari.
Nulla si dice dei cinema, tantomeno dei teatri che sembrano essere stati dimenticati dall’alto. O meglio, l’attenzione nelle ultime settimane è stata rivolta solo alla querelle “Sanremo con o senza pubblico” e al botta risposta tra il pugno di ferro di Franceschini e i patemi di Amadeus che non se la “arrischiava” ad abbandonare l’edizione 2021 del Festival.
Nel frattempo, però, i lavoratori dello spettacolo non si sentono tutelati, forse perché non lo sono. I teatri privati, la stragrande maggioranza di quelli presenti sul territorio italiano, sono al secondo posto dopo quelli pubblici. Tra i primi non si può non menzionare il Teatro Sistina che per dare un segnale importante nelle settimane precedenti ha anche ospitato la trasmissione “Ricomincio da RaiTre” pensata per sostenere e dare la possibilità di esibirsi a moltissime realtà dello spettacolo dal vivo bloccato dal lockdown.
Ma circa due anni fa, nel marzo del 2019, Luca Ward recitava tra le poltrone del Teatro Rendano di Cosenza la famosa poesia di Jaques Prèvert, “Questo amore”.
“Il Teatro è quel luogo in cui, tramite scambio di emozioni, artisti e spettatori si sentono a casa“, così la voce più famosa del cinema italiano ha ricordato oggi sul proprio profilo Facebook quell’interpretazione, quell’emozione che solo chi vive di teatro, chi lo apprezza, chi lo esalta e chi lo rispetta, può capire.
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