20 film per la notte di Halloween
Inutile girarci attorno. Ciò che tutti vogliono per Halloween è una bella lista di film da vedere: da soli, come veri temerari, ma anche in compagnia, per una serata da brividi con amici o come pretesto per una serata romantica (un trucco vecchio come il mondo, ma sempre attuale).
Ecco quindi una lista – in ordine casuale – da cui attingere, che cerca nei limiti delle possibilità e dei gusti di chi scrive, di inserire i titoli più interessanti della vecchia e della nuova generazione. Siete avvertiti: non troverete Hitchcock, perché che cosa ve lo consiglio a fare? Sarebbe come consigliarvi di mangiare una pizza se passate per Napoli.
Ma anche perché “Gli Uccelli” e “Psycho” sono due capolavori, ma è cinema-monumento che fa poca presa, oggi, e che difficilmente riesce ancora a spaventare – non mentiamoci, suvvia. Dacché non era mio interessa fare l’intellettuale piacione, ma darvi consigli con sincerità e schiettezza, ed essendo impossibile inserire ogni singolo titolo horror uscito dagli anni ’20 ad oggi, è normale che qualche film manchi. Ma sono discorsi davvero necessari? Purtroppo sì.
20. Sinister (2012) di Scott Derrickson
L’horror sovrannaturale di Scott Derrickson, con protagonista Ethan Hawke, parte con delle premesse banali: uno scrittore isolato dal mondo in piena crisi da pagina bianca, una famiglia allegra e una casa che nasconde un segreto. Tuttavia, una sceneggiatura convincente e un ritmo di ferro permettono al film di riprendersi, migliorando di scena in scena, fino all’incredibile finale. Una delle poche gemme dell’orrore contemporaneo.
19. The Witch (2016) Robert Eggers
Tentativo riuscito, da parte di Eggers, di rispolverare il folk-horror e raccontare una paura primordiale, antica, diversa da quella a cui siamo stati abituati negli ultimi anni. Dimenticatevi le case stregate e le bambole possedute di James Wan, si torna indietro – per andare avanti – fino al 1600: nella campagna inglese, una famiglia si rifugia nella preghiera dopo la scomparsa del figlio, mentre la sorella maggiore viene sospettata di stregoneria.
18. The Wicker Man (1973) di Robin Hardy
Un classico senza tempo che sarebbe inutile raccontare, e che tutti dovrebbero recuperare immediatamente. L’arrivo del sergente Howie nella remota isola di Summerisle è soltanto l’inizio di un incubo ad occhi aperti, per il protagonista e per lo spettatore, la cui costruzione estetica ha ispirato tanti lavori successivi, tra cui i recenti successi di Ari Aster: Hereditary e Midsommar.
17. Profondo Rosso (1975) di Dario Argento
Non avrebbe bisogno di presentazioni. Il capolavoro di Dario Argento, nel suo primo approccio alla materia horror, pur non raggiungendo la perfezione formale di Suspiria, ci regala due ore di puro terrore, in una spirale di sangue, colpi di scena e momenti terrificanti alla ricerca di un misterioso assassini che terrorizza Roma. Uno dei punti più alti del cinema italiano, targato 1975.
16. It Follow (2015) di David Robert Mitchell
Vera sorpresa della nuova generazione di registi. Mithcell gira un film praticamente perfetto: spaventoso, ben ritmato, ricco di trovate visive interessanti, mai banale ma dotato di una grande leggerezza, nonostante si possa dire che sia l’unico horror davvero terrorizzante degli ultimi anni.
15. Il Presagio (1976) di Richard Donner
Donner è un regista che non smette mai di incantare. Passando con leggiadria da un genere a un altro, senza mai mostrare debolezze o incertezze stilistiche, ha saputo confezionare uno degli horror più celebri e memorabili degli anni ’70, papà spirituale di un remake ignobile del 2006. La storia è quella di un bambino, adottato da una coppia ancora distrutta dalla morte inaspettata del figlio. Quando il bambino entra nella loro vita, qualcosa di funesto comincia a tormentarli in maniera esasperata e crescente.
14. Nightmare (1984) di Wes Craven
Lo confesso: non ho mai amato particolarmente Nightmare. Sarà che l’ho visto in un’età sbagliata, a 16 anni, quando di horror ne avevo già visti tantissimi e Wes Craven avevo imparato ad amarlo per altri lavori straordinari (Scream, La Casa Nera, Il serpente e l’arcobaleno), ma l’ho sempre trovato noioso. Tuttavia è innegabile l’impatto che abbia avuto sulla generazione degli anni ’80, né si può sindacare sulla figura di Freddy Krueger: spietato, ironico, trasformista. Un vero genio del male che agisce nel modo più crudele e indomabile, in un momento che per tutti noi è impossibile evitare: il sonno.
N.b. è consigliato recuperare il primo e il settimo capitolo della serie, e saltare allegramente tutto il resto.
13. Videodrome (1982) di David Cronenberg
Il capolavoro di David Cronenberg. Non propriamente un horror, quanto un film disturbante, sporco, viscerale e sì, diciamolo, spaventoso. Ogni parola è un possibile spoiler, ma fidatevi se non lo avete visto: vale davvero la pena.
12. The Blair Witch Project (1999) di Daniel Myrick
Un mokumentary esemplare, sulle tracce di una vecchia strega nei pressi del bosco di Black Hills. Tutti i pallidi tentativi di imitazione venuti negli anni successivi oscillano tra il ridicolo e l’osceno, ma The Blair Witch Project è un autentico gioiello, che non mira mai allo spavento facile né all’esagerazione, ma cerca anzi il realismo e dimostra una notevole attenzione al dettaglio. E sarà proprio dei dettagli che vi innamorerete, guardandolo, dopo esservi spaventati – o aver, in ogni caso, passato una bella serata davanti a un pezzo di storia del cinema dell’orrore.
11. Suspiria (1976) di Dario Argento
Posso annoverare Suspiria tra i pochi film che credo mi abbiano formato, e portato ad amare il cinema. Il primo approccio, durante gli anni delle medie, è stato un fulmine a ciel sereno: non avevo mai visto tanto amore riversato in un film, tanta passione, attenzione, e una qualità visiva così alta: le porte delle stanze gigantesche, la palette dei colori che va dal verde al rosso al blu notte, un uso vivace, parossistico del sangue, e una sequenza d’apertura mozzafiato. Non mento quando dico di essere innamorato di questo film, che è un vero e proprio incontro tra l’orrore nella sua forma più pura, la maestria baviana nel giocare con luci e colori e le atmosfere di una favola nera, un’avventura disneyiana ricoperta di sangue e terrore (quindi sì, decisamente disneyiana).
10. L’inquilino del terzo piano (1968) di Roman Polanski
Chi non conosce questo capolavoro di Roman Polanski? Uscito nel 1968, racconta di un impiegato di origini polacche che cerca disperatamente un appartamento a Parigi, e ne trova uno abbandonato pochi giorni prima da una certa Simone. Da lì l’inizio di un incubo dalla difficile definizione, un pugno allo stomaco – modo di dire abusato, oggi, ma per Polanski vale.
9. Alien (1986) di James Cameron
Alien è stato e forse continua ad essere uno dei primi incontri cinematografici di spessore per il giovane pubblico. Insieme a “L’Esorcista”, è uno di quei film che tutti hanno visto almeno una volta, o quantomeno una scena, di sfuggita. Ed è impossibile parlare di Alien in poche righe, ma il film di Ridley Scott – in stato di grazia, in quegli anni – è un mix letale di tensione e avventura, che regge benissimo la prova degli anni – ormai quasi 35 – regalando attimi di autentica paura.
N.b. consigliato anche il videogioco Alien – Isolation, per gli amici videogiocatori.
8. Nosferatu (1979) di Werner Herzog
E torniamo a parlare dell’Olimpo, di Dio e del suo operato. Se è vero che Werner Herzog è uno dei più grandi geni di tutti i tempi, è anche vero che Nosferatu rientra tra i suoi lavori imprescindibili, e forse quello formalmente migliore. Una rilettura di Dracula, ma anche un incontro felice con l’omonimo capolavoro espressionista di Murnau del 1922. Era difficile fare meglio del maestro tedesco, ma Herzog c’è riuscito – non che qualcuno avesse il minimo dubbio.
7. Lo Squalo (1975) di Steven Spielberg
Ne abbiamo già parlato, ma lo ribadiamo: Lo Squalo è un film fondamentale. Come mi disse un vecchio professore dell’università, riferendosi a ‘Pet Sounds’ dei Beach Boys: nessuna educazione è completa senza Lo Squalo.
6. Strade Perdute (1977) di David Lynch
Cosa succede se una mattina venite svegliati da un colpo di citofono, e la voce dall’altro lato della cornetta vi dice che “Dick Laurent” è morto? E soprattutto: che fare quando qualcuno continua a mandarti videocassette contenenti riprese della tua casa dall’interno? Noi vi suggeriamo di chiamare la polizia. Ma vi avvisiamo: non sarà semplice come pensate.
5. Non aprite quella porta (1974) di Tob Hooper
“Non aprite quella porta” è stato probabilmente il primo film ha provocarmi uno spavento. Il film di Hooper, una parodia dei movimenti pacifisti degli anni ’60, vede appunto un gruppetto di hippie stralunati cadere vittima di uno spietato serial killer, e della sua famiglia altrettanto inquietante. Leatherface, che è una delle grandi maschere del cinema dell’orrore, è forse il più brutale dei serial killer partoriti dal secondo Novecento. E la spirale di terrore raccontata da Hooper rientra, senza discussioni, tra le più grandi disavventure che il cinema dell’orrore abbia mai portato in scena.
4. Scream 2 (1997) di Wes Craven
Perché non il primo? Giusta domanda. Perché amando tutta la tetralogia di Scream, mi sono trovato di fronte a una scelta: consigliarveli tutti o consigliarvi il mio preferito. Come potete immaginare, ho optato per la seconda. Scream 2 si trova a un livello superiore rispetto al resto della serie di Scream, per ritmo, ironia ed efferatezza degli omicidi. Ed è anche lo Scream che più di tutti e in maniera più divertente porta avanti il discorso meta-cinematografico (quello di Stab, per capirci). Ovviamente, se scegliete di recuperare l’intera tetralogia non fate una lira di danno.
3. L’Esorcista (1973) di William Friedkin
Un film invecchiato male, indubbiamente. Impossibile spaventarsi davvero vedendolo oggi, ma l’eleganza della regia di Friedkin, i ritmi distesi, la sceneggiatura elegante e allo stesso tempo scandalosa (per l’epoca), ci raccontano di un cinema che forse non esiste più, e che è sempre piacevole riscoprire.
2. La Cosa (1982) di John Carpenter
Arrivati a questo punto soltanto colui che più di ogni altro, probabilmente, ha saputo raccontare al meglio l’orrore al cinema: Carpenter. Un genio senza pari, un regista dal livello irraggiungibile, padre di alcuni capolavori indimenticabili del secolo scorso. “La Cosa” rientra tra questi capolavori, e concordo con chi lo ritiene il film più spaventoso di tutti i tempi. Una base di ricerca in Alaska viene attaccata da una ‘cosa’, una creatura vivente e mutaforme che minaccia la vita di tutti gli scienziati lì presenti. Con un indimenticabile Kurt Russel.
1. Halloween (1978) di John Carpenter
Cosa dire di Halloween che non sia stato già detto, scritto, raccontato, cantato? Quando un film porta nel titolo il nome stesso della festività di riferimento, è inutile aggiungere una parola – anche se non fu la prima scelta, per Carpenter. Il film era e rimane un punto di riferimento per gli appassionati del genere, così come Michael Myers è sicuramente il serial killer più amato dai giovani (per lo meno, da quelli della vecchia generazione). E a ben vedere: il male incarnato, impossibile da uccidere. E un Donald Pleasence mai così in forma, nei panni del Dottor. Loomis: interpretato così bene che negli anni, forse a torto, mi sono convinto che Pleasence all’incarnazione di quel male inspiegabile, autentico, ci credesse veramente.